Emanuela Cavagnini, tecnico sanitario di radiologia medica, di Brescia, con Debora Meles e Antonella Fusaro, entrambe infermiere, formano un trio affiatato che ha già svolto volontariato presso altri ospedali in giro per il mondo. Hanno trascorso un mese presso il nostro Centro Sanitario e torneranno in ottobre. Ci hanno lasciato le loro sensazioni e anche delle utili osservazioni.
“Oggi e’ la nostra ultima medicazione a Josephine, una donna malgascia di circa 55 anni che ha tre ascessi cavitati sul dorso, esito di cisti sebacee infette.
Terminata la medicazione, mi guarda e mi dice in francese che stanotte ha pianto per la nostra partenza. Io prima mi commuovo, poi le rispondo nel mio francese “maccheronico” di non preoccuparsi, perchè arriverà un’altra equipe che la seguirà come abbiamo fatto noi per quattro settimane. La sua risposta e’ un timido “merci” ed io le rispondo di conseguenza “tsi misi fisa ora!” cioè Prego!
La reazione e’ una sorprendente sonora risata, non di derisione, ma di contentezza. E’ contenta che gli abbia risposto in malgascio, e’ contenta del mio tentativo di comunicare con lei nella sua lingua, e’ felice del mio impegno!
Ed è la mia stessa felicità! Sono felice di averla fatta sorridere, sono felice che capisca che “ci sto provando ad avvicinarmi” non solo come “sanitario” ma come Emanuela.
Più del mare, del sole e dei tramonti di questo meraviglioso Paese, più di tutto è questo che cerco in Madagascar: il riconoscimento della sua Gente.
In questo mese di ambulatorio abbiamo avuto tantissimi bambini (ma anche adulti) con problemi dermatologici (piaghe e punture d’insetti infette, lichen, micosi) che potevano essere prevenuti, o almeno contenuti, mediante una buona igiene. L’educazione all’igiene della persona e’ alla base di qualsiasi prevenzione della malattia. Ciò che consiglierei e’ un sistema semplice posto all’ingresso della struttura che permetta alle mamme di lavare i bimbi prima della visita, di cui possano usufruire sempre. Altra cosa molto importante e’ l’analisi di laboratorio, anche solo per la tipizzazione del parassita intestinale (altra patologia molto frequente tra i bambini) in modo da somministrare il farmaco più indicato”.